

In questo articolo voglio portare alla tua attenzione un tema cardine della mia vita, quello che riguarda la nostra capacità di essere nella vita attraverso uno sguardo saggio e sveglio. Qualche giorno fa su Instagram ho condiviso con voi un video in cui parlavo dello sguardo divino. Naturalmente sapete, voi che mi seguite e leggete, quanto per me sia importante portare nella nostra vita “ordinaria” (che è ciò che la rende straordinaria) il nostro essere dei frammenti del Divino. Incarnarlo quotidianamente, passo a passo, edificando abitudini sane, sguardi lungimiranti, capacità straordinarie.
L’altro giorno mio figlio Sebastian di 6 anni mi ha chiesto “Mamma ma come mai i maghi spesso non sono vestiti da maghi?” Gli ho risposto che un vero mago sa che essere vestito da persona comune è ciò che gli permette di esercitare il suo potere senza essere preda di coloro che non lavorano per il bene come lui. E che per lui è un esercizio di attenzione vestirsi come gli altri. È solo così che può ispirare gli altri a diventare maghi a loro volta.
Conoscere il proprio potere ha senso solo se lo si mette al servizio del cuore.
La vita è pura medicina. Io questo lo sento in ogni attimo della mia esistenza. Non è fiducia, è fede assoluta. Ognuno fa del suo meglio per attraversare questa profonda esperienza che è la vita ma sempre, sempre oltre il velo esiste la capacità di trasformarci. E perché questo?
Per tornare casa con la maestria del cuore.
Sapete quanto il tarocco sia per me uno strumento divino, che attraversa i tempi e le dimensioni. Per questo vi parlerò in questo articolo di alcuni passaggi e soglie che ci mostra per evolvere e espanderci nel nostro cammino. Cogliere questa fine saggezza può essere rivoluzionario per l’esistenza di ognuno, nel momento opportuno.
Un tratto del cammino iniziatico
Per evolvere nel proprio cammino spirituale e quindi di consapevolezza occorre, ad un certo punto, iniziare a camminare come mai si è fatto prima. Camminare e quindi vivere con la padronanza di sé. Pensarsi e viversi differentemente.
Muovere passi misurati, sentiti, coscienti attraverso la capacità di auto governarsi. Così le ombre, i demoni, gli impulsi più bassi (si, li abbiamo tutti) ci accompagnano ma avendo sempre meno potere su di noi. Sono compagni ma sempre meno condottieri.
Questo significa vivere come in uno stato di meditazione profonda. Vivere la vita in tutti i suoi aspetti, ma attraverso uno sguardo vigile. Significa saper penetrare ciò che accade con uno sguardo illuminato e attento. Poter cogliere l’intensità e la profondità che accompagna ogni manifestazione e intanto ricevere la grandezza della vita. — La Forza XI

Tutti noi siamo governati da forze evolutive e forze conservative. Siamo divini ma anche semplici umani. A ogni passo queste forze si contendono spazio e tempo. I sussurri dell’anima si mescolano agli impulsi della nostra storia in questa vita.
Ma bastano alcuni attimi di pura autentica presenza per sentire la forza del Divino che abita in ogni cosa e in ogni essere. Un albero mosso dal vento, le dita di un pianista, un bambino nella pura meraviglia, la pazienza, la nostra cecità che d’improvviso diviene visione. Il nostro cuore affranto che nonostante tutto ama, ama, ama. Questi attimi di pura connessione trasformano il nostro sistema energetico per sempre. Ma questo accade solo se siamo coscienti. Altrimenti questa possibilità svanisce. L’essere coscienti ci permette di imprimere nel nostro essere questa fede per sempre, come un sigillo di cera lacca. — L’appeso XII

Ma bastano alcuni attimi di pura autentica presenza per sentire la forza del Divino che abita in ogni cosa e in ogni essere.
Fabiana Spagnuolo
Quando sentiamo la Vita in tutta la sua maestosità e grandezza anche nel dolore, nella delusione, nella tristezza, negli sbagli; quando sentiamo la voce dello Spirito che si fa spazio, una parte di noi muore per sempre. Simbolicamente potremmo immaginare questo come la perdita del nostro nome. Si abbandona il nome che ci ha sempre identificato, come simboleggiato dall’Arcano XIII che nella sua rivoluzione non ha più un nome.
La nostra personalità perde potere, le nostre convinzioni si affievoliscono, la nostra volontà cambia rotta. Non siamo più quelli di prima, siamo diventati figli di Dio. Germoglia in noi sempre più forte il desiderio di mettere le nostre forze al servizio dello Spirito, di qualcosa di più grande, della vita. È una morte che è anche una nascita, un battesimo. — Arcano Senza Nome XIII

Iniziamo a incarnarci come essere divini e così inizia la vera discesa verso la verità. — Temperanza XIIII

Buon cammino di incarnazione.
Presto torno da voi.