

Qualche pomeriggio fa, mentre andava allo stereo un brano e fuori stava per piovere nonostante l’estate, i miei bimbi erano sul divano appena svegli a disegnare con i pastelli e mi sono accorta di essere davvero felice. Stavo provando un attimo di pura felicità. E ci sono entrata dentro, ho voluto conoscerlo e stare con lui.
Com’è possibile? Mi sono chiesta.
Com’è possibile provare qualcosa di tanto puro, intenso, bello e al contempo semplice? Che dura un istante ma anche un’eternità per la sua forza.
In questo momento della mia vita, sto prendendo piccole costanti decisioni quotidiane.
Decido tutto il tempo. Come se la domanda di sottofondo ad accompagnare queste scelte fosse sempre “chi scegli di essere?” “ a cosa vuoi dare vita?”.
Farlo non è semplice come scriverlo, ma nemmeno così complesso come può sembrare.
Questa fase è stata preceduta da una forte crisi che tutt’ora è in corso. La definirei una metamorfosi che, ad un livello, è armonica con la mia anima, ma da un lato crea una lotta incessante tra l’ego e la mia essenza. Un duello in cui si arrende il più debole e fortunatamente al momento chi sta cedendo pare essere la mia personalità.
Potrei definire questo momento come uno spazio sospeso in cui sento che ho due strade: una richiede un adattamento e omologamento, l’altra una netta distinzione.
E nessuna delle due è né semplice né facile per me. Si tratta proprio di scegliere cosa mi somiglia, cosa sento, cosa ha un peso sostenibile ad ogni livello (emozionale, fisico, energetico).
Come è possibile sentirsi tanto felice in un momento in cui nulla è chiaro?
Forse proprio perché in questa mancanza di chiarezza, in verità, si sta solo assopendo la parte di me che può finalmente riposare dopo tanto sforzo e lavoro per lasciare spazio a quella che è felice in un pomeriggio piovoso d’estate in cui nulla è chiaro. Che si sta fermando a godere del grande lavoro svolto fino a qui. Che gode. Senza il futuro, gode ora. Perché è così che questa forza d’amore dimorerà per sempre in me. Solo così mi cambia ora e per sempre.
Ed è incredibile come ciò che definiamo “non chiaro” sia invece tutt’altro. Ha più il sapore dell’essere essenziale, della capacità di amplificare bellezza, di accorgersene, di sapere vedere come tutto sia pieno. Incredibilmente pieno.
La mente cristallina, quella che vede oltre la nebbia della mente. Che ti conduce a scegliere da uno spazio di verità e integrità interiore. Senza menzogne, né illusioni. Uno spazio in cui esiste la tua anima che è vero timoniere della tua esistenza. Scegliere chiedendosi semplicemente “questo funziona per il mio essere?” e sentire, agire, talvolta con paura ma avendo fiducia che nulla che sia scelto dalla tua verità, si ritorcerà contro di te.
E comprendere nitidamente del costo che ha invece il contrario.
Non sei come gli altri. Non lo sono io, non lo sei tu.
Una pratica da affinare nel tempo, con l’esperienza.
Come comprendere e agire dalla tua verità? Praticando. Se non sai da dove partire, qui trovi una pratica che si affinerà nel tempo, con l’esperienza.
Respira, chiudi gli occhi e fatti presente. Qui e ora. Poi chiediti interiormente ciò di cui ti stai domandando.
Ad esempio, se hai un dubbio tra l’iscriverti o meno a un corso di meditazione, chiediti “È bene che io mi iscriva al corso di meditazione?”. Nello stesso istante in cui pronunci silenziosamente queste parole, ascolta cosa accade nel tuo corpo. Piccole contrazioni, un senso di sollievo, una sensazione di angoscia, un nodo allo stomaco, un movimento di “si pieno”.
Se ad esempio sei indeciso tra l’andare in Asia o in Sud America, fai la stessa cosa per ognuna delle due opzioni pronunciando prima in te “Asia” e ascoltando i movimenti e successivamente “Sud America” e ascoltando i movimenti.
Questa pratica si affina con l’esperienza e serve a sviluppare una capacità di auto ascolto e di forte connessione con la parte più sensibile e saggia del nostro essere. Fino ad arrivare a non avere più la necessità di farsi le domande con gli occhi chiusi, e arrivando a vivere in questa capacità di ascolto e comunicazione costantemente attiva con il nostro sistema energetico.
Naturalmente, maggiormente siamo allenati a vivere nella presenza e allineati con cuore, mente e ventre, più questa pratica ci aiuta.
Noi possiamo essere delle divinità incarnate, ognuno dimorando nella propria verità. Questo si attua ad ogni livello della tua vita. Ad ogni tuo gesto, movimento, parola, invocazione, pensiero. Quando cucini, quando incontri qualcuno, quando stai con i tuoi figli, quando lavori tu puoi scegliere di incarnare una divinità in Terra.
Fabiana Spagnuolo